RIPERCORRIAMO LA STORIA
Ce ne vuole, di coraggio, da parte della gente dell’alto Lazio, ad avanzare una qualche pretesa di superiorità. Il clima da derby in vista della Supercoppa sta ravvivando polemiche (come quella relativa allo stadio) e sfottò, tra ricordi e tasselli del puzzle della storia. Senza scrivere un papié, l’intento unico di queste poche righe è quello di rinfrescare la memoria alla conca.
La Ternana, infatti, sarà anche stata la prima squadra umbra a raggiungere il massimo campionato italiano, ma bisognerebbe ricordare che, appena approdata in Serie A, retrocesse subito (racimolando 16 miseri punti) e che, due anni dopo, tornata per la seconda e ultima volta nella massima serie, retrocesse anche questa volta (19 punti). Con la seconda retrocessione mai più Serie A, lasciando un’immagine pressoché inesistente nel grande quadro del calcio italiano.
L’Umbria calcistica, a parlarne in giro per lo stivale, non è di certo ricordata per il binomio rosso-verde (che al massimo può vantare il titolo dei ripescaggi). Al contrario, è ricordata per il Perugia delle tredici presenze nella massima serie, per il Perugia di Migliorini, per il Grifo di Sor Guido Mazzetti, il Perugia di Serse Cosmi, per il Perugia dei miracoli (secondo posto con 41 punti, a soli tre dal Milan, e prima squadra italiana imbattuta) e per quello della coppa Intertoto (è tra le 11 squadre italiane e 79 europee che hanno conquistato nella propria storia almeno una delle competizioni confederali per club). E ancora, per il goal di Calori e di Curi che tolsero lo scudetto dalle mani della Juventus e per un’infinità di giocatori di prestigio, tra i quali è sufficiente annoverare i nomi di Bagni e Ravanelli, Rossi e Rapaić, Gattuso, Materazzi e ancora Grosso. Così, giusto per citare in causa la storia. E per ricordarvi ancora una volta che l’Umbria è solo ed esclusivamente biancorossa.
Grifone anonimo
Parole giuste....chi cazzo sono loro....neanche la merda con la cioccolata......